case colorate
home-terradeipiccoli

Per Amare”, il capitolo che raccoglie le testimonianze più forti, più dure raccontate dai ragazzi, dagli assistenti sociali e dagli operatori. Naturalmente ci sono anche tante storie di ragazzi e ragazze che ce l’hanno fatta, grazie alle strutture e soprattutto alle persone che per le strutture lavorano.

Carlo ha 21 anni da poco compiuti, è completamente solo.

Picture
E’ praticamente cresciuto nella struttura residenziale, è lì perché la sua famiglia di origine non poteva provvedere a lui per motivi neuropsicologici. Nella sua storia, all’età di 18 anni è tornato a casa, sperando di poter vivere nella sua famiglia e poter avere il calore e la guida di un padre. Ma quando si è reso conto che suo padre non era in grado di provvedere a lui, si è presentato dagli assistenti sociali per tornare nella casa famiglia dove era cresciuto, troppo spesso migliori delle famiglie di origine nonostante non siano famiglie vere e proprie e nonostante la mancanza di tante cose.

Le conseguenze di questo vissuto su Carlo sono dei seri problemi di relazione, l’incostanza, l’incapacità di riuscire a portare a termine le sue attività, sia di dovere che di piacere. L’unica attività che riesce a svolgere in modo più costante è il calcio, anche se la sua problematica nel relazionarsi con le persone e dunque con il mondo, potrebbe ostacolarne la riuscita.


Laura ha oggi 13 anni, ed è una storia che rimane impressa.

Picture
E’ entrata in casa per un disturbo della personalità non altamente specificato (NAS, in gergo neuropsichiatrico). Proviene da una famiglia di origine multiproblematica, a seguito di intervento del tribunale.

Laura si truccava il viso in modo tanto marcato e pesante fino a crearsi una maschera. Indossava tacchi a spillo ed esibiva il corpo come una baby prostituta, tra i 10 e i 12 anni di età.

“La maschera” era il sintomo con cui esprimeva tutto il suo malessere e in qualche modo forse si proteggeva dal mondo esterno, creandosi una corazza capace di farle recitare un ruolo che non le apparteneva.

L’ingresso nella struttura è stato traumatico, tutt’oggi frequenta la scuola con molta difficoltà. Grazie al lavoro degli psicologi e degli educatori non usa più la maschera; ha smesso per il momento di truccarsi.

Questo è un caso ancora aperto, da accertamenti risulta che non abbia subito violenze sessuali, ma stanno ancora valutando cosa abbia realmente subito o vissuto del mondo della baby prostituzione.



Pasquale ha 18 anni ed è agli arresti domiciliari.

Anche lui è in casa da molto tempo, dall’età di 7 anni assieme alla sorellina di 3 anni, che oggi ne ha 12. Proviene da una storia di maltrattamenti e violenza da parte del padre a cui si  aggiunge una madre che soffre di problemi psichiatrici.

A 12 anni è stato spostato in altre comunità, perché il sintomo con cui esprimeva il suo malessere era l’aggressività eccessiva, era violento nei confronti dei suoi compagni di scuola, anche lui come il padre.

Picture